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La Sala dei Bottoni

"Nulla, se non avesse visto in lei il suo medesimo fuoco"

Stefania Auci - I Leoni di Sicilia

The Wedding Weekend

Agosto 2025

Da venerdì 22 a Domenica 24

CONGRATULAZIONI!

Se siete arrivati fin qui siete tra i più coraggiosi che conosciamo

Vi invitiamo a confermare la vostra presenza entro il 3 Luglio e ad esplorare il nostro sito per assaporare tutti i dettagli di questo weekend dove festeggeremo non solo il nostro Amore ma anche quello che ci unisce a tutti voi 

Esplora la mappa per scoprire i luoghi e i momenti di questo Weekend

  • Villa degli Ulivi 

  • Casa della Sposa

  • Casa dello Sposo

  • Parco Archeologico di Selinunte

  • Resort Baglio Oneto

  • Lido Mokambo

Cosa e Dove

La Nostra Storia

Non dovrebbero consentire agli aerei di starsene in cielo, fanno venire troppa voglia di volare, sospesi tra due mete, a debita distanza dall’inerzia della Terra. 

E forse dovrebbero vietare anche agli occhi di girovagare per il mondo a curiosare tra le anime, un po’ per gioco e un po’ per noia. 

Eppure, nessuno vieta nulla e le rotte vanno come devono andare, delle volte in collisioni senza sopravvissuti, delle altre in atterraggi da applausi, anche se ormai erano passati di moda anche quelli, come le lacrime durante i funerali. Come se tutto fosse troppo per delle strade che volevano ospitare solo passeggeri.

Durante i primi mesi aveva provato a calpestare quei marciapiedi con un impavido entusiasmo, saltellando più in alto di quello che le era concesso, riempiendo lo zaino di fogli scritti e mai riletti, idee inedite, ricerche sospese, tutto disordinato e perfettamente funzionale. Ma le strade asfaltate battono violentemente anche le suole più ottimiste e così si era ritrovata a guardare sempre di più i lacci delle sue scarpe.  Delle volte aveva tentato di alzare lo sguardo per racimolare un po’ di leggerezza ma era rimasta schiacciata sotto il pugno di massicce corse verso aule e uffici, una folata di occhi nascosti dentro ai loro timori. 

Quando pioveva arrivavano le giornate peggiori, quelle dove gli aerei erano coperti dagli ombrelli e gli occhi erano intenti a schivare le pozzanghere. Sua madre le aveva insegnato che le giornate di pioggia erano le più sorprendenti, che bisognava sempre dotarsi di un kway per restare in contatto con il cielo e andare a caccia di arcobaleni. Ma come poteva spiegarlo a tutte quelle gambe stanche che la circondavano ogni mattina alla fermata dell’autobus? E così senza arcobaleno ci era finita anche lei.

Quella mattina di pioggia era appena passato un aereo e si erano avvicendate tante paia d'occhi ma lei non aveva più voglia di guardare, e quando non si ha voglia è come se non esistesse niente, tutto se ne sta lì senza applausi e senza lacrime, protetto da imprevisti.​ Aveva preso appunti guardando la schiena di insegnanti che scrivevano troppo in fretta formule che nessuno aveva il coraggio di ammettere di non capire. E mentre la lavagna si faceva sempre più piena e insignificante, lo sguardo si allargava sui volti tediati di tutti i presenti, spalle accartocciate come carte di gelato, in attesa di una pacca dai genitori. Si chiedeva perché tutto quel sistema macinasse slanci senza lasciare fiato per quello che ognuno in quell’aula aveva da raccontare. Si chiedeva quanti volessero essere su quelle sedie in quel preciso momento, poi si ricordava che anche lei era partita immaginando qualcosa di più, degli ideali che nessuno aveva intenzione di proteggere, e tornava ubbidiente a seguire la traccia della sua penna.

“Giù, molla un attimo questi appunti, che fai allora, vieni?”. Giulia alzò gli occhi e ne incontrò due che provano ad abbracciare. “Non so Celeste, devo studiare molto. E poi, sinceramente, non credo che servirebbe più di tanto.” L’amica sorrise, incredibilmente non aveva paura di farlo tra quelle mura. “Dai fidati che ci facciamo una bella passeggiata e tutto passa, poi è proprio una bella persona, sono sicura ti piacerà”. 

Quell' Insistenza la confortava, le ricordava che ci fosse ancora qualcuno senza ombrello. “Ok dai, al massimo un caffè al volo e vado, ma digli di essere puntuale.”

​Celeste prese il telefono compiaciuta mentre la Prof si apprestava a chiudere quella lavagna e a portarsela dentro alla sua testa senza non averla mai veramente condivisa con i suoi studenti. Giulia mise tutto accuratamente dentro allo zaino, le dita sfiorarono sul fondo uno dei suoi quadernini in pelle, si rese conto che non scriveva poesie sul tram ormai da troppo tempo, Ingegneria le aveva curato quella brutta malattia ed era riuscita ad essere al passo con gli esami, non vedeva l’ora di dirlo al suo Ex, aveva sbagliato a lasciarlo, ora aveva capito quanto fosse importante la dedizione alle cose concrete della vita ed era pronta ad accoglierlo nella sua senza protestare più di tanto. Era docile e temprata, i suoi occhi non erano stati mai per così tanto tempo piegati. “Forza su, muoviamoci!” Celeste la trascinò fuori dall’aula, tra quel chiassoso sciame di vite e accelerarono il passo verso il loro appuntamento.

Giulia stava facendo quel tratto di strada per la possibilità di ricomporre pezzi maldestri della sua vita e redimersi da quelle che ora le sembravano scelte avventate. La Noia, dicevano gli adulti, subentrava in tutte le relazioni e la persona della propria vita era quella con cui non avevi più dentro quella smania adolescenziale.  E così voleva a tutti i costi e contro tutti i tempi una vita da adulta per scordarsi di quegli appunti in fondo allo zaino, delle giornate di pioggia a giocare dentro un kway.  

“Guarda ha anche smesso di piovere, io direi che è proprio un segno del destino.” Celeste tesseva trame di ironia per sostenere l’umore dell’amica. Giulia tentò di schivarla ma non poté fare a meno di guardare frettolosamente il cielo. Quella mattina il bar Mixto era assonnacchiato in un’insolita pace, i tavoli erano liberi dal peso delle persone, qualche raggio di sole li viziava di tanto in tanto, previa autorizzazione di nuvole indecise. Giulia le salutò velocemente e marciò decisa fino al bancone per concludere in fretta quella fastidiosa pratica. Si sistemò i capelli e guardò freneticamente l’orologio in cerca di una scusa per scappare via e affermò con decisione: “Se arriva in ritardo ti avviso, me ne vado.” “Allora ti avviso che arriverà sicuramente in ritardo ma che tu non te ne andrai.” Giulia non riuscì a trattenere il sorriso e decise di abbandonarsi per qualche istante a quella inaspettata serenità. “Due caffè, grazie“. Gli occhi si appoggiarono con cura tra le tazzine ordinate, l’aroma di caffè le scivolò tra le narici senza essere invadente.

Quel pomeriggio aveva il sapore dei pomeriggi qualunque, dove tutto scorre senza grandi sorprese e gli animi possono riprendersi dai temporali. 

Avevano appena finito i loro caffè quando sopraggiunse un nuovo odore che il cervello non aveva mai registrato. Giulia lasciò andare la tazzina e istintivamente si girò.

Our Story
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Il Nostro Viaggio

"Un viaggio è una nuova vita che ci viene offerta all'interno della nostra vita." – Paul Morand ​​

Un po' Indiana Jones, un po' Incoscienti Giovani, eccoci alle prese con una nuova mirabolante avventura.

Dove ci porterà? Scoprilo con noi. 

I Colori del Matrimonio

Il fiore della Strelizia, anche conosciuto come "Uccello del paradiso" grazie alla sua forma che ricorda un uccello in volo, simboleggia libertà, bellezza e speranza.

I suoi colori vibranti evocano quelle note di passione e serenità che vogliamo portare nel nostro Grande Giorno e in qualsiasi piccolo grande momento della nostra vita insieme.

Se ancora non avete scelto cosa indossare e volete partecipare a questo quadro cromatico ecco alcuni suggerimenti di colori in palette.

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In nave dai principali porti italiani (Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli) in direzione Palermo.
In aereo con destinazione Trapani o Palermo
In auto attraverso lo stretto di Messina. Se siete fortunati troverete già il Ponte!
Hotels e B&Bs 

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